La seconda serie di 8 battute segue lo stesso schema delle precedenti 8: 4 battute di incertezza (SI bemolle minore/RE bemolle maggiore?), e 4 battute (e mezza) di franco disorientamento: un accordo piovuto dal cielo di un'altra tonalità (segnato col punto di domanda), poi un accordo di settima diminuita vagante, poi un flash di LA maggiore che ritorna per 2 battute e di nuovo un accordo di settima diminuita vagante.
Breve raccordo e ci troviamo di nuovo nella parte A, il regno dell'ordine e della serenità.
Come vedete sono tornato alla tonalità di Re bemolle maggiore, e all'ordinata sequenza di V-I per 8 battute, anzi, per 7 battute. L'ottava, lasciatemela sostituire con una sorta di piccola ultima acrobazia compositiva, che ci introdurrà alla brevissima e definitiva coda.
Nelle 2 battute segnate in violetto mi sono spostato in una tonalità vicina a RE bemolle maggiore, vale a dire nella tonalità di SOL bemolle maggiore, costruendovi la solita "tranquilla" sequenza armonica V-I.
Nella battuta successiva faccio un ulteriore piccolo spostamento, un cambio di modo, da SOL bemolle maggiore a SOL bemolle minore. Però riscrivo l'accordo con note dallo stesso suono ma nome diverso. Come del resto sto facendo dall'inizio del brano con la nota del pedale, che pur risuonando sempre identica, a volte è un RE bemolle e a volte è un DO diesis.
Termine tecnico di questa operazione di reinterpretazione di una stessa nota? Enarmonia.
Così il mio SOL bemolle diventa FA diesis, e l'accordo di SOL bemolle minore diventa un accordo di FA diesis minore.
Tanta fatica per arrivare a FA diesis minore, ora lasciate che me lo gusti. Lasciate che mi ci crogioli costruendo una scala che da FA diesis scende di nuovo a FA diesis.
Ormai è tempo di pensare alla conclusione.
Per amore di simmetria voglio tornare al RE bemolle da cui ero partito.
L'equivalente enarmonico di RE bemolle è DO diesis.
Sono nella tonalità di FA diesis minore, di cui DO diesis è la dominante. Devo costruire una sorta di scivolo che mi conduca alla dominante. Mi viene in mente a questo proposito un accordo che anche i musicisti prima di me hanno usato. Si tratta dell'accordo sul IV grado innalzato di un semitono.
Dato che sono nella tonalità di FA diesis minore, il IV grado è SI, e io lo innalzo a SI diesis. L'accordo su questa nota, usando anche la settima, diventa SI#-RE-FA#-LA.
Quest'accordo, che i musicisti nel loro gergo chiamano "sesta tedesca", contiene uno scivolo che punta alla dominante. Nel nostro caso, lo scivolo è dato dalle note SI diesis e RE, che stonano fra loro e che tendono appunto a "risolvere" su DO diesis.
In questo modo il DO diesis che apre la battuta successiva risulta perfettamente giustificato, perché risolve la tensione che avevo introdotto con la "sesta tedesca". Ma io avevo detto che volevo tornare a RE bemolle, e dato che ormai avete capito che mi piace giocare con la duplice identità delle note, sono sicuro che non vi stupirete se il DO diesis che apre la coda conclusiva io lo faccio diventare un RE bemolle.